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domenica 26 luglio 2020

Creature mitologiche: Il Fauno


Il Dio Fauno era un'antica divinità nata dalla fantasia italica, considerato un genio dei boschi e protettore dell'agricoltura e dei pascoli, da qui il primo appellativo "Lupercus."

Fauno, da non confondersi con il Dio Silvano, per i greci Pan, anch'esso frutto della fantasia italiana.

Alcune leggende lo descrivono come una divinità minore, dalla forma umana ma dalle gambe ricoperte di pelo e gli zoccoli caprini e con due corna che spuntano sulla fronte.

Spesso dipinto mentre suona un flauto e con in mano una cornucopia, simbolo di abbondanza e prosperità mentre, nell'altra, brandisce una clava da pastore.

Sembra che uno dei suoi passatempi preferiti fosse, oltre la caccia,  il corteggiamento delle ninfe dei boschi, che spesso insidiava con un comportamento a dir poco disdicevole.



Alcune leggende lo descrivono come appartenente al seguito del dio Bacco, Dioniso per i greci.

Le leggende narrano che, come genio dei boschi, amasse spaventare gli uomini apparendo loro all'improvviso, sia che si avventurassero nel folto, sia sotto forma di sogno mentre dormivano, da qui il secondo appellativo affibbiatogli di "Incubus."

Il dio Fauno aveva anche un corrispondente al femminile “Fauna”, non molto rinomata e conosciuta anche come Bona Dea. Questa divinità considerata minore venne presto dimenticata e il suo appellativo assimilato dalla dea greca Damia.


Il detto più famoso di Fauno era “Ogni tipo di saggezza umana è vana”, e forse anche per questo è diventato il simbolo di coloro che agiscono per istinto e senza perdere tempo a valutare le conseguenze.

Fauno era anche denominato Fatus, ovvero colui che svela il futuro interpretando il volo degli uccelli, i rumori naturali del bosco o ancora tramite i sogni. 

Quello che pare certo e che la sua rinomanza divina diminuì ben presto di importanza anche perché, nel frattempo, crebbe la popolarità del dio Silvano. Così che Fauno venne relegato come dio minore e mortale, confondendosi nella schiera di Satiri, Pani e Ninfe. Sopravvissero invece a queste due divinità le feste di Lupercalia celebrate con riti di purificazione e di fecondità.







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9 commenti:

  1. Non conoscevo la storia di Fauno!Grazie,buona domenica OLga

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  2. Buona domenica anche a te Olga e grazie per la visita.

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  3. Hola Vivi! que tal! sorprendente, non avevo idea del fauno italiano, cioe della mitologia romana. Buena storia potente e sorprendente. Mi chiedo: sara questo lo stesso che ti ha molestato qualche tempo fa?! in montagna e nella foresta dobbiamo camminare con quattro occhi, amica!
    Nel mio regno ora siamo in vacanza invernale, bevendo cioccolata calda. Siamo al sicuro dalle satire, per ora. Le porte sono chiuse, il vento mi fischia nelle orecchie. Jajaja!!
    Bacione, feliz comienzo de semana!

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  4. Conoscevo Fauno come una sorta di divinità dei boschi, ma non sapevo che esistesse anche una corrispondenza femminile. Credo sia sempre stato una figura minore, lo conoscevo anche perchè insidiava le belle fanciulle , ora so qualche cosa in più di lui. Molto interessante. Saluti cari.

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  5. Molto belli questi tuoi post mitologici, un sorso di bellezza spesso dimenticata. Complimenti! Ti auguro buone feste Vivi, un abbraccio!😃😃😃 Rosanna Gazzaniga

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  6. Una storia intensa e avvincente su una creatura mitologica che non conoscevo...
    Buon martedì, e un abbraccio, carissima Vivì,silvia

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  7. Una storia che appassiona perché in essa vi è mischiato il bene e il male, Fauno è il male, mentre il dio Silvano agisce sempre per il bene degli uomini e della natura. Quindi questa storia mitologica ci porta a ragionare su cosa è bene assimilare della vita. Bravissima come sempre Vivi, Ho molto apprezzato questo tuo elaborato. Ti auguro una serena domenica, Grazia,

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