Il Dio Fauno era un'antica divinità nata dalla
fantasia italica, considerato un genio dei boschi e protettore dell'agricoltura
e dei pascoli, da qui il primo appellativo "Lupercus."
Fauno, da non confondersi con il Dio
Silvano, per i greci Pan, anch'esso frutto della fantasia italiana.
Alcune leggende lo descrivono come una
divinità minore, dalla forma umana ma dalle gambe ricoperte di pelo e gli zoccoli caprini e con
due corna che spuntano sulla fronte.
Spesso dipinto mentre suona un flauto e con in
mano una cornucopia, simbolo di abbondanza e prosperità mentre, nell'altra,
brandisce una clava da pastore.
Sembra che uno dei suoi passatempi preferiti fosse, oltre la caccia, il corteggiamento delle ninfe dei boschi, che
spesso insidiava con un comportamento a dir poco disdicevole.
Alcune leggende lo descrivono come appartenente
al seguito del dio Bacco, Dioniso per i greci.
Le leggende narrano che, come genio dei
boschi, amasse spaventare gli uomini apparendo loro all'improvviso, sia che si
avventurassero nel folto, sia sotto forma di sogno mentre dormivano, da qui il
secondo appellativo affibbiatogli di "Incubus."
Il dio Fauno aveva anche un corrispondente al femminile “Fauna”, non molto rinomata e conosciuta anche come Bona Dea. Questa divinità considerata minore venne presto dimenticata e il suo appellativo assimilato dalla dea greca Damia.
Il detto più famoso di Fauno era “Ogni tipo di
saggezza umana è vana”, e forse anche per questo è diventato il simbolo di
coloro che agiscono per istinto e senza perdere tempo a valutare le
conseguenze.
Fauno era anche denominato Fatus, ovvero colui che svela il futuro interpretando il volo degli uccelli, i rumori naturali
del bosco o ancora tramite i sogni.
Quello che pare certo e che la sua rinomanza
divina diminuì ben presto di importanza anche perché, nel frattempo, crebbe la
popolarità del dio Silvano. Così che Fauno venne relegato come dio minore e
mortale, confondendosi nella schiera di Satiri, Pani e Ninfe.
Fantastico.
RispondiEliminaGrazie mille.
RispondiEliminaNon conoscevo la storia di Fauno!Grazie,buona domenica OLga
RispondiEliminaBuona domenica anche a te Olga e grazie per la visita.
RispondiEliminaHola Vivi! que tal! sorprendente, non avevo idea del fauno italiano, cioe della mitologia romana. Buena storia potente e sorprendente. Mi chiedo: sara questo lo stesso che ti ha molestato qualche tempo fa?! in montagna e nella foresta dobbiamo camminare con quattro occhi, amica!
RispondiEliminaNel mio regno ora siamo in vacanza invernale, bevendo cioccolata calda. Siamo al sicuro dalle satire, per ora. Le porte sono chiuse, il vento mi fischia nelle orecchie. Jajaja!!
Bacione, feliz comienzo de semana!
Conoscevo Fauno come una sorta di divinità dei boschi, ma non sapevo che esistesse anche una corrispondenza femminile. Credo sia sempre stato una figura minore, lo conoscevo anche perchè insidiava le belle fanciulle , ora so qualche cosa in più di lui. Molto interessante. Saluti cari.
RispondiEliminaMolto belli questi tuoi post mitologici, un sorso di bellezza spesso dimenticata. Complimenti! Ti auguro buone feste Vivi, un abbraccio!😃😃😃 Rosanna Gazzaniga
RispondiEliminaUna storia intensa e avvincente su una creatura mitologica che non conoscevo...
RispondiEliminaBuon martedì, e un abbraccio, carissima Vivì,silvia
Una storia che appassiona perché in essa vi è mischiato il bene e il male, Fauno è il male, mentre il dio Silvano agisce sempre per il bene degli uomini e della natura. Quindi questa storia mitologica ci porta a ragionare su cosa è bene assimilare della vita. Bravissima come sempre Vivi, Ho molto apprezzato questo tuo elaborato. Ti auguro una serena domenica, Grazia,
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