Alla fine
dell'inverno, tra febbraio e marzo, le campagne siciliane indossano un'eterea
livrea offrendo uno spettacolo incantevole agli occhi e alla mente dei
visitatori.
I mandorli
anticipano la primavera colorandosi di bianco e di rosa tenue e la loro
fioritura è simbolo di rinascita e di speranza.
Secondo
un'antica leggenda greca, Acamante, giovane eroe greco figlio di Fedra e di Teseo,
si trovava in viaggio verso Troia. Durante una sosta in Tracia conobbe la
principessa Fillide e due si innamorarono perdutamente promettendosi, poi, amore
eterno.
Purtroppo,
essendo destinato a combattere la guerra di Troia, il giovane fu costretto a
partire lasciando l'amata in preda alla disperazione.
Fillide attese
per dieci lunghi anni il ritorno dell'innamorato ma, quando seppe della caduta
di Troia e non lo vide tornare, lo immaginò perso per sempre e si lasciò andare morendo, infine, di dolore.
La dea Atena
venne a conoscenza della struggente storia d'amore e della tragica fine della
giovane donna e si impietosì, talmente, da decidere di trasformare Fillide in
un mandorlo.
Quando Acamante
tornò, non trovando l'innamorata si disperò, ma venne anche a conoscenza della prodigiosa
trasformazione e si recò sul posto a piangere il perduto amore. Nel momento dell’addio
abbracciò il tronco del mandorlo con dolore e trasporto immenso.
La
creatura silvestre avvertì in quell'abbraccio un amore profondo e rispose al
sentimento facendo spuntare sui rami scheletrici degli splendidi boccioli
bianchi con sfumature rosa.
Anticipando
la primavera, quell'abbraccio amorevole si rinnova ogni anno rivestendo i rami di
colore e testimoniando l'amore eterno dei due leggendari innamorati.
Nella Valle dei Templi, ad Agrigento, ogni anno a inizio marzo si festeggia per
tradizione il rifiorire dei mandorli che simboleggiano il ritorno alla vita.