Fantasia

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La brama della scrittura arde come una fiamma in un cuor propenso. Vivì

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martedì 12 ottobre 2021

La leggenda di Pizzomunno e Cristalda

 

Il Pizzomunno è un imponente monolite alto venticinque metri situato sulla spiaggia detta “del Castello” o del Pizzomunno. Per la sua imponenza sembra ergersi a guardia di Vieste ed è diventata il simbolo stesso della cittadina garganica.

Da suggestivo monolite è nata la seguente leggenda.

Tanto tempo fa Vieste non era altro che un piccolo villaggio formato da poche capanne abitate soltanto da famiglie di pescatori. Tra di loro vi era anche Pizzomunno, un giovane alto e aitante. Nel villaggio abitava anche la bella Cristalda e due giovani finirono, inevitabilmente, a innamorarsi.

Il giovane pescatore usciva ogni giorno in mare con la sua barca e per la sua avvenenza attirò presto l'attenzione di alcune sirene. Le mitiche creature sfoderarono tutto il loro fascino e cercarono di incantare il giovane con lusinghe e con il loro canto ammaliante.



Arrivarono persino a promettergli l'immortalità e gli offrirono di diventare il loro sovrano purché rimanesse tra loro e diventasse il loro amante.

Ma Pizzomunno, essendo perdutamente innamorato della bella Cristalda, resistette a ogni lusinga e a ogni moina e rifiutò le offerte delle sirene.

Folli di rabbia e di gelosia le creature marine decisero di vendicarsi e una notte aggredirono la bella Cristalda incatenandola e trascinandola con loro negli abissi.

Pizzomunno seguì le urla della bella innamorata tentando di strapparla alle sue rapitrici ma inutilmente. I pescatori del villaggio lo ritrovarono il giorno dopo pietrificato dal dolore nel candido scoglio che porta ancora il suo nome.

La leggenda narra che ogni cento anni la bella Cristalda rie- merga dagli abissi per ricongiungersi con il suo bel pescatore e trascorrere con lui un'intera notte d'amore.


Ricerca effettuata sul web e rielaborata dall'autrice del blog

Immagini Phoneky e web

domenica 3 ottobre 2021

La leggenda della Torre del Diavolo

 



Negli Stati Uniti e più precisamente nel Wyoming, si trova un'alta formazione rocciosa che sembra un gigantesco tronco d'albero pietrificato.

Si tratta della Torre del diavolo, ed è una formazione geologica molto antica, formata da centinaia di pilastri di basalto, che per gli esperti rimane tuttora un mistero. Alcuni geologi ipotizzano che la roccia non sia emersa dal terreno come le comuni montagne e che molto più probabilmente si sia formata in seguito a una violenta esplosione vulcanica.

Quello che rende la Torre così particolare è la sua superficie quasi completamente piatta e gli innumerevoli solchi verticali che corrono lungo tutta la circonferenza, talmente profondi e regolari che i nativi, gli indiani Lakota, narravano fossero stati provocati da giganteschi orsi.





Gli indiani Lakota, Cheyenne e Kiowa considerano la Torre un picco sacro, di conseguenza, sacrilego il turismo che vi ruota intorno e la scalata per raggiungerne la vetta.

Un'antica leggenda indiana narra di sette bambine che giocavano nei pressi della roccia raccogliendo fiori e che alcuni orsi si avvicinarono per divorarle.

Le ragazzine trovarono rifugio su quella roccia piatta e urlarono terrorizzate “Roccia, abbi pietà di noi, salvaci! “

Sembra che il Grande Spirito udì le accorate preghiere e impietosito fece innalzare la roccia verso il cielo. Gli orsi cercarono di seguire le loro prede piantando gli artigli lungo tutta la circonferenza della Torre e lasciando solchi tanto profondi da essere evidenti ancora oggi. Ma il dio degli indiani impedì loro di raggiungere le fuggitive spingendo la roccia ancora più in alto e trasformando le ragazzine in stelle.

Pare che fu in questo modo che si formò la costellazione delle Pleiadi detta anche “Le sette sorelle “.

Nel 1977 la Torre del Diavolo colpì l'immaginazione del regista Steven Spielberg che la volle come location per l'ultima scena del film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

                                                    

                   

Leggenda rielaborata dall'autrice del blog