Mi sono sempre chiesta perché gli
ultimi tre giorni del mese di gennaio venissero chiamati i “giorni della merla”
e forse, ora che conosco questa leggenda, il mistero è svelato.
Forse! Non è certo, anche
perché intorno ai giorni più rigidi dell'inverno di leggende ne
sono fiorite molte ma, questa mi pare una delle più romantiche e ve la vorrei narrare.
A Rocca di Stradella, in
provincia di Pavia, nel ‘500 viveva una nobile famiglia benestante, appartenente
al casato dei Merli.
Tibaldo, uno dei figli più giovani, venne mandato a Pavia affinché proseguisse gli studi e, quando fece ritorno nel contado, conobbe una giovane bellezza, che si chiamava Merla.
La ragazza era talmente
avvenente, che in tutto il villaggio si diceva: “bella come la merla”.
A Tibaldo la giovane parve una dea e perse subito la testa e lei, contraccambiò con la stessa intensità il sentimento dell'innamorato.
Per qualche tempo vissero
felici la loro relazione ma, un giorno scoprirono di essere cugini e il mondo rovinò
loro addosso.
Tibaldo e Merla tentarono di
tenere nascosto questo loro sentimento, ma vennero ben presto scoperti e la
loro relazione suscitò grande scalpore nel contado.
Le famiglie di entrambi tentarono
di soffocare lo scandalo e impedirono ai due di rivedersi, tenendoli separati. I due giovani, presi dalla disperazione, pensarono
che non vi fosse altra soluzione se non quella estrema di un romantico, duplice suicidio.
Per fortuna, la storia d'amore di questi
novelli Giulietta e Romeo giunse fino all'arcivescovado di Pavia e finì per
impietosire e attirare la benevolenza della chiesa.
Il vescovo decise di domandare
la dispensa papale, che permettesse ai due innamorati di unirsi in matrimonio.
La Santa Sede acconsentì e le nozze vennero celebrate alla presenza di tutti gli abitanti del villaggio in pompa magna.
I festeggiamenti durarono tre
lunghi giorni. I tre rigidi giorni di fine gennaio.
Ma il destino di entrambi i
giovani era scritto con lettere scarlatte e attendeva in agguato e, purtroppo, il grandioso evento
terminò in un dramma.
I due sposi decisero di fare un
breve viaggio di nozze e noleggiarono una carrozza ma, le
strade, rese impraticabili per il fango e per il gelo, li costrinsero a tentare la traversata sul Po, che in quel periodo era
ghiacciato.
Sotto il peso di cavalli e carrozza il ghiaccio si incrinò e alla fine si ruppe, mettendo tragicamente fine alla storia dei due giovani innamorati, precipitati nelle acque gelide fiume.
Ricerca effettuata sul web
immagini Phoneky
Una storia d'amore molto avvincente, che purtroppo si conclude con un fine drammatico...
RispondiEliminaSempre bello leggerti, carissima, buon fine settimana e un abbraccio,silvia
Bella questa leggenda. Romantica e drammatica. Grazie per avercela narrata.
RispondiEliminaCi ha pensato comunque il destino, incredibile.
RispondiEliminaUn amore breve ma intenso.
Moz-
Una conclusione realistica e per questo amara, in questa leggenda romantica! Complimenti l'ho molto apprezzata perché insolita e ambientata in luoghi conosciuti. Buon fine settimana Vivi
RispondiEliminaBellissima per il pathos che riesce a trasmettere al lettore. Dolcissima e nello stesso tempo amara per la tragica fine della giovane coppia di sposi. E' un piacere leggerti Vivì. Un abbraccio da Grazia!
RispondiEliminaCiao Vivi .. come ci sei?
RispondiEliminaSpero che tu stia bene lì dentro
È una storia d'amore di Romeo e Giulietta davvero interessante. Ogni paese deve avere molte leggende buone e interessanti.
Buona giornata
Saluti
Bella,ma un calcione al destino ,qualche volta,non sarebbe un male!!!!Sempre affascinanti le tue narrazioni.Lu.
RispondiEliminaGrazie Lu...bacioni.
RispondiEliminaAnna monteleone
RispondiEliminaUna storia d'amore che si conclude tragicamente
Che tristezza!
Brava Vivì per averla raccontata
Ti abbraccio e ti voglio bene tanto tanto