La tavola rotonda era il tavolo del
castello di Camelot, fatto costruire da re Artù per discutere con i suoi
cavalieri di questioni importanti. Lo scopo della rotondità della tavola era
quello di assegnare a tutti i Cavalieri lo stesso prestigio, per non fare
insorgere tra loro questioni dovute a gelosie, che avrebbero potuto generare incresciosi conflitti. Difatti, non essendoci nessun capotavola, ogni Cavaliere,
re compreso, occupava un posto uguale a tutti gli altri e si evitavano così inutili
dispute.
Ancora oggi rimane un dubbio sulla
grandezza e sui posti effettivi intorno a essa. La leggenda narra che fossero dodici,
più il Seggio Periglioso, la tredicesima sedia vacante assegnata da Merlino a
quel Cavaliere che avesse rinvenuto il Sacro Graal.
Colui che avesse osato sedersi sul Seggio
Periglioso senza averne diritto sarebbe incorso nella totale disgrazia morendo
sul colpo o, in alternativa, inghiottito da un’improvvisa voragine.
Di volta in volta e, secondo svariate
leggende, saranno Sir Gahalad o Sir Parsifal ad occupare legittimamente il
prestigioso seggio.
Carità, astinenza e verità. Per entrare
a far parte della leggendaria compagnia della Tavola Rotonda erano questi i
precetti a cui un Cavaliere non avrebbe mai dovuto venire meno, oltre a
possedere una fede incrollabile nel Signore.
Uomini votati al coraggio, alla cortesia,
all'onore e alla nobiltà. Paladini di dame e damigelle, di cui si impegnavano a
difendere l'onore e l'innocenza fino allo stremo delle forze o, addirittura, fino
alla morte.
Un vero Cavaliere non avrebbe mai
costretto una dama a fare qualcosa contro la sua volontà.
Inoltre, doveva ergersi a difesa dei
deboli e impegnarsi a combattere la povertà. Nel caso avesse incontrato
qualcuno in pericolo o in difficoltà, doveva prodigarsi con tutte le sue
energie per aiutarlo.
Di seguito l'elenco dei dodici cavalieri:
Sir Bedivere, leale a re Artù, fu uno dei
primi a entrare nella compagnia.
Sir Bors de Ganis, l'unico che
sopravvisse alla ricerca del Sacro Graal.
Sir Gaheris, prima di entrare nella
compagnia fu addestrato dal fratello maggiore Gawain.
Sir Galahad, il figlio naturale di Lancillotto.
Sir Gareth, un altro dei fratelli minori
di Gawain, forse il più piccolo.
Sir Gawain, considerato nipote di Artù.
Sir Geraint, un Cavaliere di Devon.
Sir Kai, fratello adottivo di Artù. Pare
che questo Cavaliere fosse di statura notevole, tanto da meritarsi l’appellativo
“The Tall”
Sir Lamorak, figlio di re Pellinore e in
alcune leggende fratello di Percival, anche detto Parsifal.
Sir Lancelot du Lac, Lancilotto, figlio
di re Beon e della regina Elaine.
Sir Percival, Parsifal, l'unico a non
avere conoscenza delle armi e dei modi cortesi. Eppure, fu per le sue doti
naturali e le sue prodezze che riuscì a entrare nella compagnia.
Sir Tristano, nipote del re Mark di Cornovaglia.
Ricerca effettuata sul web
immagini Pinterest
Bellissima favola che solo tu sai così ben raccontare.Buona giornata.
RispondiEliminaI Cavalieri della Tavola Rotonda. Ci mancavano e mi ero già chiesto quando ci saresti arrivata. I presupposti c'erano quando hai pubblicato i post di Lohengrin e quello di Excalibur e oggi finalmente I mitici cavalieri di re Artù. E sembra anche che abbiano un seguito. Aspetto. Bravissima. Luca
RispondiEliminaUn placer (por anticipado) que propongas tu versión de Los Caballeros de la Mesa Redonda... Enbuenahora, Vivi. Estoy seguro que redimensionarás el relato!!
RispondiEliminaAbrazo agradecido.
Leggendoti ti invio i miei più cari saluti
RispondiEliminaGiorgio
Leggenda ricchissima questa dei cavalieri, un po' favola e un po' romanzo.
RispondiEliminaAspettiamo il seguito.
Buona giornata, Vivì
Una favola ambientata in un regno inglese, tra l'amore di due giovani e colma di magia. Tutti alla ricerca del Sacro Graal, il Calice dove fu raccolto il sangue di Gesù, Le Crociate per la liberazione dei luoghi santi della Palestina dove visse e insegnò la legge di Mosé il Cristo. Un racconto affascinante che incanta il lettore. Complimenti Vivi. Un caro saluto, Grazia!
RispondiEliminaI Cavalieri della TAvola rotonda , credo che ci sia un pò di verità e un pò di fantasia in tutto ciò. Una storia piena di fascino ! Saluti.
RispondiEliminaSono sempre accattivanti le storie legate alla ricerca del Sacro Graal. Pensa che quando andai a Edinburgo, poco più di un paio di anni fa, non vidi l'ora di poter visitare la Cappella di Rosslyn, dove si ritiene possa essere nascosto tutt'ora il Sacro Graal insieme al tesoro dei Cavalieri Templari.
RispondiEliminahttps://www.rosslynchapel.com/
Molto carina anche l'introduzione esplicativa della rotondità del tavolo voluto da re Artù. In effetti, da tempi remoti e in svariate culture, ogni posizione al tavolo ha una valenza diversa da un punto di vista sociologico. In alcuni casi la collocazione intorno a un tavolo evidenzia la gerarchia o il prestigio nell'ambito di un gruppo: ad es. sedersi a destra del capotavola significa occupare una posizione particolare rispetto a chi siede a sinistra e così via.
Un caro saluto, Vivì!
Buona serata.
RispondiEliminaSebbene fosse rotonda, era sempre il re, e chi gli sedeva accanto a dettare la gerarchia della tavola.Sono curiosa di leggere la seconda parte x scoprire se scriverai sul rispetto del voto di castità.Brava come sempre.Lu.
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