Girovagando per il web mi sono imbattuta
in questa storia paranormale e vorrei raccomandare alle persone più sensibili e
impressionabili di non proseguire nella lettura perché, penso, correrebbero il rischio di rimanere suggestionate.
Questa leggenda ci riconduce alla famosa
Rocca situata a Riva del Garda e risalente al dodicesimo secolo.
L'antica residenza nobiliare, con gli anni è stata adibita a museo e, nel tempo, ha subito parecchi lavori di restauro. Ed è stato proprio durante uno di questi interventi che, negli anni 50, nei sotterranei del maniero è ritornata alla luce un'antica tomba romana edificata a capanna e ricoperta di tegole, al cui interno era stato tumulato il corpo di un guerriero, purtroppo, privo della testa. Dopo un'attenta valutazione delle ossa del collo, si dedusse che il guerriero fosse stato decapitato e, che in seguito all'esecuzione, il cranio andasse perduto.
I miseri resti vennero portati all'interno del
museo e ricomposti con le ossa sistemate ben in ordine.
Pare, però, che da quel momento iniziarono ad accadere molte cose inspiegabili narrate dai custodi e dagli inservienti del museo. Gli
addetti raccontarono di aver udito strani rumori, oltre ad avere assistito al misterioso fenomeno
di luci che si accendevano e spegnevano all’improvviso. L’evento che più
sorprese, fu che al mattino dopo la nuova sistemazione, vennero ritrovati le spoglie del guerriero in un luogo differente da quello in cui erano state riposte e con le ossa posizionate in modo anomalo, quasi a casaccio.
Gli amanti del paranormale azzardarono l'ipotesi che lo spirito del cavaliere non fosse soddisfatto per la nuova collocazione e, che di notte, spostasse
i suoi resti mettendosi poi alla ricerca della testa mancante.
I dirigenti del museo, sospettando invece la
manovra di qualche buontempone e volendo fare luce sul mistero, dopo aver ricomposto lo scheletro congegnarono di
tendere fili trasparenti un po' dappertutto, per cercare di smascherare gli
autori del macabro rituale.
Il piano non ebbe successo perché, il giorno dopo aver preparato il tranello, le ossa vennero ritrovate ancora una volta in disordine e la trincea di fili trasparenti del tutto intatta.
In relazione a questa storia, nel 1955 a
Malcesine, località nei pressi del Lago di Garda, venne rinvenuto un teschio che,
si suppose, appartenesse al misterioso cavaliere della Rocca. Il teschio, considerato compatibile, venne
ricongiunto ai poveri resti, sistemando poi l'intero scheletro sotto una teca di cristallo
situata nella sala delle torture del maniero.
Dopo di allora nessun addetto notò o rilevò stranezze all'interno del museo e i resti rimasero come erano stati ricomposti. I dirigenti dello storico edificio ne furono felici ma, gli amanti del paranormale dedussero che, probabilmente, fu proprio il ritrovamento della
sua testa a rendere la dovuta pace allo
spirito del misterioso cavaliere.
Ricerca effettuata sul web
immagini Phoneky e Pinterest
Una storia inquietante, e densa di mistero.Sebbene alla fine abbia avuto una pacata conclusione...
RispondiEliminaBuona domenica e un abbraccio, Vivì,silvia
Una storia da brivido. Mi piacciono le leggende con questo pizzico di horror e mistero e questa storia possiede gli ingredienti giusti per per le mie corde. Grande Vivì. Buon anno.
RispondiEliminaUna leggenda che già conoscevo e rasenta il racconto fantastico. Complimenti e auguri.
RispondiEliminaNon conoscevo questa storia, il paranormal ha sempre il suo sinistro fascino :-)
RispondiEliminaBuon anno!!
Nemmeno io conoscevo questa leggenda,complimenti Vivì.
RispondiEliminaSpero che ci facciano un film. La storia è davvero intrigante 😉🤗
RispondiEliminaCiao Amleta...grazie per la visita. La prossima volta lasciami il tuo link così posso contraccambiare.
Eliminache macrabo racconto, vengono i brividi. Chi sa che goduria maneggiare quegli ossi.
RispondiEliminaLa storia è affascinante e degna di un film con lieta fine: e vissero tutti felici e contenti
Che fortuna per lo scheletro opss del cavaliere che gli fosse riportata la testa a km di distanza con un mare nel mezzo...
Grazie di aver condiviso e meriti i miei più sentiti auguri buon 2021
Grazie della visita! Bellissimo questo blog Fantasy! Sei molto tecnologica! Ti chiederò qualche consiglio...
RispondiEliminaGrazie averti incontrata!
Grazie a te per la visita maestra. Se insegni o che hai a che fare con dei bambini ti invito a visitare anche l'altro mio blog dedicato ai più piccoli e se posso, per le poche conoscenze che ho, chiedi pure, mi farà piacere esserti di aiuto.
EliminaImpactante leyenda, muy bien escrita como siempre, casi sería una síntesis argumental para un guión de película.
RispondiEliminaFeliz año, Vivi. Todo lo mejor para vos.
RispondiEliminaCiao Vivi! e notte qui... chiudo le porte,
metto la chiave, chiudo anche le finestre
(con il caldo che sta facendo) ma quella leggenda mi spaventa
anche il gufo ha paura 💀
Gli alberi ondeggiano stanotte qui nella foresta... il mistero,
gli enigmi e le ombre degli inferi aprono le loro porte....
mamma mia..!
questo cavaliere mi fa volare via.
Baci e felice 2021 ☆*。
。★*゚゚*★ ∵ ★*゚゚*★。
☆゚ ゚☆゚ ゚☆💖🍃💖
Una storia avvincente. Spero che ora il cavaliere ora riposi tranquillo.
RispondiEliminaCiao. Ottimo racconto
Il Lago di Garda é qui vicino,avevo già sentito
RispondiEliminaquesta storia,:) proprio come la racconti tu
Buona giornata
Interessante questa storia Vivì.
RispondiEliminaNon la conoscevo. Pensavo ti riferissi al cavaliere noto per un film, che invece è tratto da un romanzo. Poi leggendo ho capito che non corrispondevano i tempi e la storia in sé.
Grazie. Bello conoscere cose nuove. Ti abbraccio, ciao.
Brividi ma anche una storia molto coinvolgente
RispondiEliminaLetta e commentata gg.05/01.Non capisco perchè,alcuni miei commenti,non siano visibili!!!!!!Riscrivo.questa leggenda mi è piaciuta tantissimo:illustrata benissimo,raccontata egregiamente e, in un periodo storico,che mi ha sempre affascinato.BravaVivì,Sai come avvincere i tuoi lettori!Lu.
RispondiEliminaUna storia o leggenda affascinante per il suo contenuto, ma inquietante e paranormale. Questo povero cavaliere ha avuto la sua pace, quando, finalmente, si è ritrovata le testa ed è stata ricongiunta alle ossa del corpo. Racconto molto intrigante. Brava Vivì. Un affettuoso saluto, Grazia
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