Cassandra, figura della mitologia greca, figlia
di Ecuba e di Priamo, re di Troia, compare già nell’Iliade pur senza avere un rilievo
importante mentre, in epoca successiva a Omero, una leggenda narra che il dio Apollo
si fosse invaghito della bella Cassandra ed essendo stato da lei illuso di
essere corrisposto, le donò il potere della profezia.
La giovane, appena si rese conto dell’immensità del suo potere, iniziò a respingere tutte le attenzioni e Apollo, per vendicarsi dell’affronto le sputò sulle labbra. In seguito a quell’oltraggioso gesto a Cassandra rimase il dono ma, da allora in poi, nessuno mai avrebbe più creduto alle sue previsioni.
Virgilio, nella sua “Eneide” narra che, durante
l’assedio di Troia, Cassandra tentò di dissuadere i troiani a introdurre nella
città il gigantesco cavallo di legno inviato in dono dai greci, avvertendoli del
pericolo, ma nessuno la ascoltò.
Nel cuore della notte e, mentre la maggior parte degli ignari cittadini dormiva tranquillamente, i soldati greci nascosti nel capace ventre del cavallo di legno, uscirono furtivamente e spalancarono le porte d'ingresso della città al resto dell'esercito.
Troia venne così conquistata con l'inganno
dagli assedianti, che poi le diedero fuoco massacrando tutti gli abitanti.
Durante la devastazione, Cassandra, rifugiatasi
nel tempio di Athena in cerca di salvezza, subì la violenza del greco Aiace di Oileo,
che la strappò a viva forza dalla statua della dea a cui si era aggrappata.
Divenuta prigioniera di guerra, la profetessa venne
assegnata come schiava ad Agamennone, vincitore acclarato della guerra di Troia e proclamatosi re, in seguito alla morte di Priamo.
Venuto a conoscenza del potere della giovane donna il sovrano la rese sua concubina e la volle al suo fianco durante il suo trionfale rientro a Micene.
Ad attenderlo vi era Clitennestra, sua moglie infedele,
che lo accolse con false dimostrazioni d'affetto. In realtà, la donna, che aveva già in mente l'assassinio del marito, invitò anche Cassandra a entrare nella
Reggia, forse con identiche e oscure intenzioni. Ma la giovane profetessa presagì la morte imminente del sovrano e lo avvertì, anche questa volta senza essere
creduta.
Agamennone morirà per mano della moglie così
come Cassandra aveva previsto.
Oggi giorno si usa dare l’appellativo di “Cassandra” a coloro che, pur prevedendo eventi catastrofici non vengono creduti, mentre la sindrome di Cassandra si dà alle persone convinte di non poter evitare in nessun modo di cadere in disgrazia.
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Molto ben narrate le vicende di Cassandra, mai creduta, nonostante avesse il potere di prevedere gli eventi...
RispondiEliminaSempre bello leggerti, Vivì, buon martedì e un abbraccio,silvia
A volte ci si sente davvero un po' " Cassandra" . Ottimo post in gradevole e scorrevole lettura. Saluti.
RispondiEliminaConoscevo già qualcosa su Cassandra, ricordi dei tempi di scuola. Molto piacevole da leggere la storia che ci narri e molto belle le illustrazioni. Buona giornata.
RispondiEliminaSempre belle e interessanti le storie che illustri x chi Ha la fortunadi leggerti.Brava!Detto questo,tu sai ,come la penso sui maschi ,sia mitologici,sia reali,come abbiano sempre abusato del loro potere e sulla loro forza fisica x sottomettere le donne.Anche la leggenda di Cassandra lo dimostra.So che non darai il consenso x questo commento ;lo hai già fatto in un altro.Scusami ma sai come la penso!Ciao,ciao.
RispondiEliminaCiao e grazie per il commento. Innanzitutto, finora non ho mai rifiutato nessun commento. Sei sicuro di averlo pubblicato veramente? Seconda cosa, non so chi sei e mi piacerebbe molto saperlo. Grazie comunque per la visita e la lettura e se ti va rispondimi. Buon pomeriggio.
EliminaAMO QUESTE STORIE MITOLOGICHE!CIAO
RispondiEliminaUn placer visitarte y leer esta historia.
RispondiEliminaUn abrazo.
Bellissima la storia di Cassandra che si avvicina alla storia antica Greca e Troiana, non fu mai creduta questa sacerdotessa e quindi fu distrutto uno dei più antichi regni dell'Etruria. Molto nello e particolareggiato il tuo racconto che ho molto gradito. Un caro saluto Vivi, Grazia.
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