Fantasia

Fantasia
La brama della scrittura arde come una fiamma in un cuor propenso. Vivì

Pages - Menu

sabato 25 settembre 2021

La leggenda del nodo d'amore

 




Una leggenda suggestiva che nasce alla fine del 300, quando il nord dell'Italia era funestato da innumerevoli guerre intestine. Le truppe viscontee si accamparono sulle sponde del fiume Mincio, in prossimità di Valeggio, in modo da poter elaborare un'efficace strategia di attacco all'esercito nemico.

Durante le ore di riposo il buffone Gonnella, per intrattenere i soldati, iniziò a raccontare una suggestiva leggenda nata in quei luoghi, che narrava di splendide fanciulle, che pare emergessero  magicamente dalle acque torbide del fiume, per danzare sulla terra ferma. Ma mentre danzavano plastiche e leggiadre come foglie nel vento, una terribile maledizione si abbatté su di loro trasformandole in orrende streghe. 

Questa la versione narrata in modo colorito ed enfatico dal buffone, che infarcì la leggenda arricchendola di particolari inventati sul momento.

Poco più tardi, mentre tutti soldati dormivano, dal fiume sortirono davvero un gruppo di splendide fanciulle, che iniziarono a volteggiare con grazia infinita tra le tende dell'accampamento.

Solo Malco, capitano di quell'esercito, si rese conto della presenza delle strane figure incappucciate che si aggiravano per l’acquartieramento e si mise inseguirle, provocandone la precipitosa fuga verso il fiume.

Malco riuscì infine a raggiungerne una e l’afferrò saldamente per impedirle di tuffarsi nelle acque. Nel tentativo di liberarsi la creatura perse il mantello e, proprio come il soldato aveva immaginato, si rivelò essere una incantevole ninfa. L’incontro si rivelò magico e fu amore a prima vista. Lei gli disse di chiamarsi Silvia e gli raccontò un po’ della vita nel fiume. Tra i due giovani divampò un'attrazione profonda tanto, da arrivare a giurarsi eterna fedeltà.

Quella notte trascorse tra baci e carezze ardenti e all'alba Silvia, per la sua natura magica, fu costretta a tornare nel suo regno incantato. Ma prima di salutare l'innamorato, gli lasciò come pegno del suo amore e della sua fedeltà un fazzoletto di seta dorata.

La sera seguente, durante un ricevimento presso la corte viscontea, tra le danzatrici che allietavano gli ospiti, Malco riconobbe la sua bella ninfa, che era uscita dal fiume per incontrare proprio lui, il suo amore. I due si fissarono intensamente negli occhi e quel loro sguardo carico di passione e sentimento suscitò l’invidia della nobile dama Isabella, cugina del Conte e innamorata segretamente del bel capitano.

In un impeto di folle gelosia, Isabella denunciò la ninfa alla corte accusandola di stregoneria, ma prima che Silvia finisse prigioniera Malco intervenne in sua difesa permettendole la fuga.

Il giovane capitano venne accusato e imprigionato per questo e per parecchi giorni languì in carcere tormentandosi per il suo perduto amore. Isabella, ormai pentitasi per il suo folle gesto, si recò in prigione per una visita e con l'intento di farsi perdonare.

Ma proprio in quel momento riapparve anche Silvia accorsa in aiuto dell'innamorato. La ninfa costrinse Isabella ad aiutarli a fuggire. Una volta riconquistata la libertà, non esistendo nessun altro luogo sicuro sulla Terra, la ninfa propose all'innamorato di seguirla nel suo regno e Malco accettò senza esitare.

Ma il Conte, allertato dalle guardie non si arrese e con una manciata di uomini si gettò all’inseguimento, ma questa volta fu proprio Isabella a impedirgli di raggiungere i due fuggitivi. Malco e Silvia, con il provvidenziale aiuto della nobile dama, riuscirono a raggiungere il fiume e vi si tuffarono tenendosi per mano e sparendo nel fondo.

Quando gli inseguitori arrivarono al Mincio abbandonato sulla sponda trovarono il fazzoletto dorato con un lembo annodato dai due amanti come simbolo del loro legame e la loro passione.

Nacque così la leggenda del nodo d’amore.

A questa passionale vicenda è legata anche la nascita di una specialità culinaria di quella zona. Per ricordare questa struggente storia, le donne del luogo iniziarono a impastare e a tirare una sfoglia sottile come la seta e gialla come l’oro più prezioso. Una volta farcita veniva annodata in modo simile al fazzoletto donato dalla ninfa al suo innamorato.  Sembra che in questo modo nacque anche il leggendario, fantastico, favoloso tortellino di Valeggio. 

                                                   

      

Ricerca effettuata sul web ed elaborata dall'autrice del blog.
Immagini Phoneky

20 commenti:

  1. Romanticismo e tanta fantasia in questa bella leggenda. Grazie Vivì.

    RispondiElimina
  2. Stupenda leggenda locale piena di attrattive e magicamente descritta
    Un carissimo saluto

    RispondiElimina
  3. Affascinante, come non mai, questa preziosa leggenda, su cui mi sono soffermata con immenso piacere.
    Buon fine settimana e un abbraccio dolce Vivì,silvia

    RispondiElimina
  4. Um romance que gostei de ler. No mundo só existe um homem fiel: EU...
    .
    Bom fim-de-semana.
    .
    Pensamentos e Devaneios Poéticos
    .

    RispondiElimina
  5. Me ha encantado esta preciosa leyenda, de la que seguro me acordaré cada vez que coma tortellinis, uno de mis platos favoritos de la exquisita comida italiana.
    Un cordial saludo.

    RispondiElimina
  6. Una romántica y bella leyenda.
    Me ha encantado amiga.
    Un abrazo y buen fin de semana.

    RispondiElimina
  7. Una bellissima e romantica leggenda quella del nodo d'amore che, ci porta dal sentimento dei due innamorati , allo squisito tortellino dei nostri giorni. Racconto molto apprezzato, un caro saluto di buon week end Vivì, Grazia.

    RispondiElimina
  8. Grazie Vivi per questo bellissimo post che ho letto tutto d'un fiato.
    Una bellissima storia, dal risvolto culinario.

    RispondiElimina
  9. Come sempre mi piace tuffarmi nelle bellissime leggende che racconti. Questa mi è piaciuta particolarmente. Un abbraccio, Vivì, buona serata.

    RispondiElimina
  10. Bella historia siempre me sorprendes. Te mando un beso

    RispondiElimina
  11. Ciao, grazie infinite per la tua visita e il tuo commento💖💖🙏.
    Complimenti per il tuo blog e per la storia che ho letto tutto d'un fiato. Buona domenica
    😊

    RispondiElimina
  12. Ti seguo anche io con piacere, grazie per la visita al mio blog e complimenti per il tuo!!

    RispondiElimina
  13. Que bela lenda e que bela estória de amor!
    Gostei de ler! Estou te seguindo!


    🌺🌼🌷 Boa semana!

    RispondiElimina
  14. Una leyenda romántica y bonita donde el amor es protagonista, que muy lindo describes. Besos

    RispondiElimina
  15. nice story to read... thank you for sharing

    RispondiElimina
  16. I tortellini mi piacciono molto, può darsi che io abbia mangiato anche quelli provenienti da Valeggio, qualche volta...
    Dovrò farci caso la prossima volta che li compro ;)

    RispondiElimina
  17. È una storia fantastica. Io poi sono molto legato a Valeggio sul Mincio, al suo Borghetto e al meraviglioso Parco Sigurtà. Soggiornai a Valeggio molti anni fa, con mia moglie e le figlie ancora piccole. Spesso mi capita di eleggerla a luogo di rilassante sosta durante i miei viaggi autostradali estivi verso il Trentino, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Un salutone a te.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come tuo solito una diceria popolana la trasformi in favolaMeravigliosa fantasia la tua

      Elimina