Una storia d'amore che ci
tramanda la cultura cinese e che ricorda molto il mito dei nostri Giulietta e
Romeo, morti tragicamente a causa del loro grande amore contrastato dalle rispettive famiglie e molto sfortunato.
Dice Shakespeare: “Ama, ama
follemente più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai
innocente.”
La leggenda di Liang e di Zhu nasce
nel 1600 in Cina.
A quei tempi era proibito alle
ragazze cinesi di frequentare l'università e Zhu, giovane donna intelligente e
ostinata, pur di appagare il suo grande desiderio di conoscenza, si travestì da
uomo e riuscì a realizzare il suo sogno.
Anche il giovane Liang si
iscrisse alla stessa facoltà e durante il tragitto per il trasferimento all'ateneo
di Hangzhou conobbe Zhu.
I due diventarono grandi amici
ma passarono tre anni senza che lui sospettasse nulla sulla vera identità della
compagna, che timorosa d'essere scoperta ed espulsa dall'ateneo, si guardava
bene dal confessargli il suo segreto. Appena il giovane scoprì la verità
superato il primo sconcerto, l'amicizia che li legava si trasformò in un
sentimento grande e profondo. I due si
innamorarono perdutamente, tanto che Liang decise di chiedere in sposa l'amata.
Ma il padre della ragazza non
fu affatto contento di sapere la figlia legata a un uomo di modeste condizioni
economiche e si oppose all'unione dei due giovani innamorati, anche perché aveva
già programmato il matrimonio della figlia con un nobile e giovane cinese.
Zhu dovette sottostare alle
rigide regole in vigore a quei tempi, e si piegò al volere del genitore
accettando a malincuore il fidanzamento. Quando ne apprese la notizia il povero
Liang nulla poté per impedirlo e si ammalò. Poco tempo dopo il suo cuore cedette
per il dolore.
La giovane donna si disperò e
accettò di andare in sposa a patto che le permettessero di visitare la tomba
dell'amato per omaggiarlo un'ultima volta.
Il padre acconsentì e accompagnò
lui stesso la figliola presso il sepolcro dell'innamorato.
In raccoglimento sulla tomba,
Zhu pianse lacrime amare ma, mentre si disperava, il sepolcro si spalancò, si
narra a causa di un fulmine, e la donna, per istinto, si catapultò all'interno.
Sotto lo sguardo allibito del
padre la pietra tombale si richiuse e l'uomo non poté che sostarvi davanti incredulo
e smarrito. Solo dopo un po’ si rese conto di aver perso per sempre la figlia.
Dopo pochi minuti, però, la
lastra di marmo si riaprì e ne uscirono, volteggiando nell’aria, due farfalle
dalle ali colorate.
La leggenda narra che fossero
le anime dei due innamorati, che non vollero separarsi nemmeno di fronte alla
morte. Le due farfalle danzarono qualche istante intorno al povero padre inebetito
dal dolore e poi si allontanarono, scomparendo all’orizzonte e libere finalmente di vivere la loro storia
d'amore.
Ricerca effettuata sul web ed elaborata dall'autrice del blog
Ben tornata Vivì. Sempre affascinanti le tue leggende ed è sempre un piacere leggerti. Alla prossima.
RispondiEliminaHola! gracias por pasarte por mi blog, me quedo como nueva seguidora. Besos
RispondiEliminaMolto avvincente, e di bella lettura, questa leggenda su cui mi sono soffermata con immenso piacere.
RispondiEliminaBuon inizio di settimana e un abbraccio carissima,silvia
Bom dia. Lenda triste, mas ao mesmo tempo bonita, de uma grande história de amor. Sigo o seu Blogger com louvor.
RispondiEliminaCiao, bellissima leggenda delle farfalle associate alle due anime degli innamorati. !!Buona settimana e un saluto.
RispondiEliminaPreciosa y hermosa leyenda, el amor todo lo puede y pobre de aquel que lo dude.
RispondiEliminaUn placer leer este relato.
Un abrazo y buena semana.
Una bella leggenda non priva di dolore, ma che ancora una volta ci dimostra che il vero amore non può essere ostacolato. È sempre un piacere leggere il tuo blog. Un abbraccio.
RispondiEliminaЗдравствуйте, Сильвия! Мне понравилась эта легенда. Стала Вашим постоянным читателем.
RispondiEliminaCerte storie e certi valori accomunano culture e si tramandano nel tempo. Bellissima questa leggenda però mi rattrista scoprire che certe abitudini in certe culture non cambiano. In questo momento sto leggendo il romanzo Il Sorgo Rosso dello scrittore cinese, vincitore del premio Nobel, Mo Yan, e anche se la recensione nonostante verrà fatta subito dopo aver completato la lettura, non verrà pubblicata subito sul mio blog e proprio per questo motivo volevo parlare del fatto che prima della seconda guerra mondiale, l'abitudine della famiglio e del padre di dare in matrimonio la figlia a chi considerato come miglior candidato, era ancora largamente rispettata nella Cina rurale.
RispondiEliminaOi Vivi! Prazer em conhece-la através de seu blog.
RispondiEliminaEu gosto muito de ler sobre lendas, elas nos passam
aprendizado para a vida, essa é linda mas também é triste...
Ane
De Outro Mundo