Tra le tante leggende campane
vi è anche quella di Iolanda Pascucci, una giovane donna che nasce a Roma nel
1921 e a soli dodici anni viene colpita da un male misterioso.
Iolanda trascorre la sua prima
infanzia in modo abbastanza sereno e fino alla fatidica notte del plenilunio in
cui si manifestano i primi sintomi del Mal di Luna.
In quell’occasione il corpo
della ragazzina è pervaso da un tremore incontrollabile, la sua bocca inizia a
emettere degli strani e profondi versi di gola, che ricordano molto quelli di
un lupo. Iolanda non riesce a controllarsi e quei versi, che quasi certamente
erano lamenti di dolore, si trasformano presto in forti ululati. Durante quella
terrificante crisi la ragazzina avverte il fuoco ardere nelle sue vene e viene
assalita da un bisogno urgente di acqua da bere e per spegnare l’incendio che sembra
essere divampato in ogni fibra del suo corpo.
Superata la crisi, sfinita e
terrorizzata, Iolanda, credendo di essere vittima di una maledizione, tenta di
tenere segreto il suo dramma, ma i genitori lo scoprono ben presto e cercano, a
loro volta, di nascondere agli altri quello che ritengono fosse una vergogna.
Il tempo passa e Iolanda,
ormai cresciuta, si sposa e mette al mondo due figli. In quel periodo e, soprattutto
con la seconda maternità, il male sembra superato e la giovane donna affronta
la sua vita di moglie e di madre con grinta e serenità. Ma si tratta soltanto di
una tregua. Difatti, i malesseri si ripresentano e la situazione le sfugge di
mano. Nelle notti di plenilunio, con il timore e forse anche la consapevolezza
di rappresentare un pericolo per il marito e per i figli, Iolanda si sente in
dovere di allontanarsi dall’abitazione, per subire in perfetta solitudine le
sue crisi.
Quando il marito ne scopre il
segreto tenta di aiutarla, sottoponendola a delle cure mediche ma, purtroppo,
nessun rimedio farmacologico riesce a mitigare quel male oscuro e alla fine,
Iolanda decide di abbandonare per sempre la sua famiglia.
La sua fuga la porterà nel
capoluogo campano e più precisamente a Posillipo, perché la donna spera che l’aria
di mare le offra un po’ di giovamento e l’aiuti a risolvere il suo problema.
Ma c’è anche un altro motivo
che ha spinto Iolanda fino a Napoli ed è la narrazione che farebbe il popolo
alle misteriose guarigioni che avvengono in città. I napoletani raccontano di
Virgilio Mago, il famoso e antico poeta eletto, dopo la sua morte, a protettore
della città. Virgilio sarebbe l’artefice di antichi talismani che proteggerebbero
Napoli da alcune calamità e che recherebbero sollievo e soluzione a parecchie
malattie. Iolanda è ormai convinta che
non le rimanga altro che affidarsi alle pratiche della magia benevola.
Purtroppo, durante un plenilunio,
la giovane donna è soggetta a una crisi violenta e viene
scoperta e bloccata dalla polizia locale, che la costringe a un ricovero presso
l’ospedale degli Incurabili.
Le cronache di quei giorni
raccontano di una creatura fuori di sé e indemoniata, che sbraita e ulula come
un lupo famelico.
Il giorno dopo, però, quando i
medici si recano a visitarla, la paziente è misteriosamente scomparsa nel nulla
e nessuno sa darne una spiegazione.
Da quel giorno, nel capoluogo
campano, si diffonde la voce di una lupa mannara e sono in molti a giurare di
averne sentito gli ululati.
La storia di Iolanda Pascucci
e della lupa mannara di Posillipo diventa una delle innumerevoli e misteriose leggende
metropolitane.
Immagini Phoneky
ricerca effettuata sul web
Non la conoscevo e l'ho trovata terrificante e suggestiva. Le leggende che si protraggono nel tempo sono sempre affascinanti.
RispondiEliminaUna leggenda che non conoscevo, ed è stato bello leggere nei suoi densi tratti...
RispondiEliminaBuon martedì, e un abbraccio, carissima Vivì,silvia
Non conoscevo questa leggenda anche se sono campana. Un racconto molto affascinante ma allo stesso tempo inquietante. Un abbraccio, cara.
RispondiEliminaUna leggenda suggestiva che non conoscevo!Ciao
RispondiEliminaIl coraggio di questa madre e moglie nel lasciare la famiglia è ammirevole, chissà dove sarà finità? Una leggenda che tutte ha del vero nella sua narrazione. Ciao Vivi e buona serata, un abbraccio Angelo.
RispondiEliminaTutte le leggende hanno sempre qualcosa di reale. Ma onestamente, per me, le leggende sono proprio questo, leggende
RispondiEliminaOvviamente mi è piaciuto leggere.
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saluti poetici
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Pensieri poetici e sogni ad occhi aperti
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Bellissima leggenda che mi ha colpito per la storia di questa donna che si trasforma in lupo mannaro. Un racconto bello è coinvolgente che ho apprezzato molto: Un caro saluto Vivì, grazia!
RispondiEliminaNon conoscevo questa leggenda, ma è davvero affascinante...
RispondiEliminaBuena leyenda te mando un beso.
RispondiEliminaPovera donna, che brutto periodo ha passato Iolanda.
RispondiEliminaSai, ho un amico che ha lo stesso cognome... Pascucci! gli chiedero se la conosce...
o se sono parenti... vediamo se ho un lupo mannaro vicino mio,
mamma mia!! jajaja Baci, querida amiga!
Anna monteleone
RispondiEliminaQuanto dolore nel dover lasciare tutti gli affetti per un male ignoto e incomprensibile