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giovedì 17 febbraio 2022

La leggenda della Pantafica

     


     

Questa leggenda è originaria dell'Abruzzo, ma ricorda molto quella dello Mazapègul, lo spiritello dispettoso di cui ho narrato in precedenza. Infatti, descrive anch’essa una mitica creatura che disturba il sonno dei dormienti posandosi sul loro petto e impedendogli di respirare e di muoversi. Il malcapitato di turno, nel caso specifico quasi sempre un uomo, si sveglierà di soprassalto col respiro mozzo e il suo sguardo smarrito e terrorizzato si troverà a fissare due pozzi di bracci ardenti.

Quelle braci sono gli occhi della Pantafica, o Pantafeche, spesso descritta come una strega o come lo spettro di una donna che si aggira nel cuore della notte sul luogo della sua morte e, che se trova il modo, si intrufola nelle case e assedia il sonno dello sventurato di turno. 

La Pantafica, oltre ad avere gli occhi iniettati di sangue, indossa una lunga e logora veste bianca ha i capelli candidi come la neve e il viso lungo e appuntito.

Capita a molte persone, di sovente, di svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte con il respiro mozzo e con la raggelante sensazione di paralisi completa. Per la scienza  si tratta di apnee notturne e sarebbero più a rischio gli uomini ma, in Abruzzo, si pensa più a una spiegazione soprannaturale: la causa della paralisi del sonno sarebbe sempre la Pantafica.

Siccome l'incubo è vissuto come un trauma dal protagonista, la tradizione popolare ha escogitato alcuni rimedi per tenere lontana la spettrale creatura. La soluzione più semplice sarebbe quella di evitare di dormire supini, in modo da impedire che la creatura si possa accovacciare sul petto del dormiente, ma la sua efficacia sarebbe limitata fino al momento in cui il soggetto cambia posizione.

Il rimedio più consigliato, invece, sarebbe quello di lasciare sul comodino una fiaschetta di vino. Pare che la molesta visitatrice notturna ne sia ghiotta e in questo modo passerebbe la maggior parte del tempo a sbronzarsi.

Altri rimedi sono quelli di lasciare ai piedi del letto sacchetti colmi di legumi o di sabbia oppure una scopa di saggina. Si narra infatti che, proprio come le streghe, la Pantafica abbia la mania di contare le piccole cose e, con l’ingegnoso stratagemma, rimarrebbe impegnata tutta la notte dimenticandosi di torturare il dormiente.

Un ultimo e importante suggerimento è quello di evitare di lasciare oggetti appuntiti piantati nel legno perché lo spettro si innervosirebbe a tal punto da rivalersi sullo sventurato.


                       


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immagini dal web

 

7 commenti:

  1. Una leggenda originale, e avvincente, che ho letto con immenso piacere..
    Un abbraccio, cara Vivì,silvia

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  2. Si, qui in Campania ci sono molte leggende riguardo a questa strega che si mette sul petto di chi dorme. Anche qui si metteva una scopa per distrarla, dato che ama contare le piccole cose. Si dice che questi rimedi non vanno adottati se c’è qualcuno in casa nato nel mese di gennaio, in questo caso lei non entrerebbe. Ma non ne so il motivo. Ovviamente sono solo leggende, come hai detto anche tu, questi fenomeni hanno una spiegazione scientifica, si tratta di paralisi del sonno, provocano anche allucinazioni, ecco perché le persone dicono di vedere qualcuno sul loro petto. Buona giornata, cara.

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  3. Eccomi qui, da (metà) abruzzese, confermo.
    Qui la pantafica è conosciutissima ed è vista come la causa delle paralisi notturne.
    Ormai non si pensa più a rimedi tipo legumi o vino... l'essenziale è non essere stressati per avere un sonno rilassato e riposante.
    Ma... è chiaro che nella società modernissima di oggi, dove tutti siamo stressati, le pantafiche ancora esistono, paradossalmente ;)

    Moz-

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  4. Genial e imaginativo relato. Te mando un beso.

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  5. Belle e strane queste usanze per tenere lontana la Pantafica, è la prima volta che sento parlare di questo spiritello dispettoso. Forse è conosciuto di più nelle regioni del centro sud, che qui al nord. Io, comunque dormo sempre su un lato, in ogni caso, sono al sicuro, poi, se se la prende solo con gli uomini, meglio ancora ! Buona domenica.

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  6. Una leggenda molto originale.Grazie

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  7. E' la prima volta che leggo questa leggenda-Sei bravissima a raccontare,complimenti -

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