Non tutti
i diavoli sono perfidi, intelligenti o astuti e quello che andò incontro a Jack O’
Lantern, letteralmente Jack della lanterna, nella notte di Ognissanti, era appunto
uno dei più sprovveduti. Jack era il fabbro del villaggio, un gran lavoratore
ma anche un tipo dissoluto che amava bere fino a ubriacarsi. Beveva così tanto
che il suo fegato era andato in pezzi e l’uomo si trovò, ben presto, a un passo
dalla morte. Quella notte, per appropriarsi di quell’anima e farsi bello
dinanzi ai demoni superiori, lo sprovveduto diavolo anticipò i tempi andando
incontro al malato, molto prima che questi cessasse di vivere.
Ma l’uomo,
non proprio felice di concedere la sua anima anzitempo, squadrò ben bene il
demone valutandone il valore e tentò di impietosirlo domandandogli di poter bere
un ultimo bicchiere. L’inesperto e ingenuo diavolo non trovò per nulla strana
quella richiesta e accettò di esaudire l’ultimo desiderio del fabbro.
«Purtroppo,
non posseggo nemmeno il becco di un quattrino! Non è che potresti trasformasti
in una moneta da sei penny in modo che io possa pagare la bevuta?» domandò l’uomo in modo subdolo.
Lo
sprovveduto diavolo lo accontentò ma, appena avvenuta la trasformazione, l’ubriacone
lo rinchiuse nel suo portamonete in compagnia di un crocifisso d’argento.
Deluso,
amareggiato e umiliato il demone fu costretto a sottostare al ricatto dell’umano
barattando la sua libertà con la concessione di un ulteriore anno di vita.
Il
diavolo se ne andò scornato e Jack decise di cambiare vita e non bere più ma i
suoi propositi rimasero inattesi e, in breve, tornò all’esistenza dissoluta di
prima così, un anno dopo, la notte degli Ognissanti il diavolo tornò per reclamare
la sua anima.
Ancora
una volta l’astuto fabbro riuscì a convincere l’ingenuo o stupido demone a
esaudire un nuovo desiderio: «Prima di morire mi piacerebbe tanto assaggiare la
mela più bella di quell’albero. Ma il ramo è troppo in alto per me e non ci arrivo. Mi aiuteresti a coglierla?»
Lo sprovveduto non rilevò nulla di strano nella richiesta
e accettò ma mentre si arrampicava, l’uomo incise sul tronco una grande croce e
il povero diavolo rimase appeso prigioniero del sacro simbolo cristiano.
Ancora una volta fu costretto a barattare la sua libertà
e propose all’uomo di lasciarlo in pace per una decina di anni ma Jack rilanciò:
«Se ti faccio scendere tu devi promettere che non tornerai mai più a pretendere
la mia anima.»
Non potendo fare altrimenti il diavolo accettò e se ne
andò ancora una volta scornato.
Jack visse ancora per un anno poi il suo fegato cedette e
l’uomo morì. Non potendo certo presentarsi in Paradiso, Jack fu costretto alle
porte dell’Inferno ma il demone a cui aveva inflitto così tante umiliazioni gli
sbarrò la strada.
«Vattene da qui! Una promessa va mantenuta e della tua
anima non so davvero cosa farmene!» sbraitò il povero diavolo.
Jack si volse indietro ma vide solo un’oscurità infinita e
si spaventò per questo: «Non è che mi puoi aiutare a ritrovare la strada di
casa?» domandò con la sua solita faccia tosta.
Infuriato per l’ennesima sfrontataggine il demone gli
lanciò contro un tizzone infuocato, che Jack afferrò, infilandola poi in una
zucca intagliata.
Da quella notte, se aguzzate bene la vista, vedrete una
fiammella vagante nell’oscurità. Quella è la luce della lanterna di Jack, sempre
alla ricerca della giusta via che lo riconduca nel mondo dei vivi e a casa sua.