Siete mai stati a Chiavenna, un paese in provincia di Sondrio? No? Ebbene, io ci sono stata e nel passeggiare tra le vie ho notato che molti portoni in legno avevano il battacchio in ferro battuto e forgiato con la forma di una serpe. In quel momento ho iniziato a pormi delle domande a tal proposito e, interrogando i paesani sono venuta a conoscenza di un'antica leggenda che narra di una fastidiosa e devastante invasione di insetti, molto simile a una delle famose piaghe d'Egitto.
A quei tempi si viveva di pastorizia e agricoltura locale e per i poveri contadini l'invasione di mosche e moscerini fu una vera catastrofe. Enormi nugoli di insetti divorarono e distrussero la maggior parte dei raccolti seminando morte e devastazione tra i campi.
Inebetiti e incapaci di trovare una soluzione adeguata, i paesani si rivolsero a un mago che, preso atto della drammatica situazione, chiese loro se avessero mai visto una serpe bianca. Stupiti dalla bizzarra domanda gli abitanti negarono ma, senza dare alcuna spiegazione, il mago sparì per alcuni giorni. Fu allora che nel paese si iniziò a dubitare che il misterioso personaggio potesse aiutarli a risolvere il problema. Ma il mago ritornò al villaggio e domandò loro di allestire e accendere un grande falò su cui avrebbe operato il suo sortilegio.
Nel momento in cui le fiamme divamparono il mago estrasse dalle tasche un oggetto magico e, chiudendo gli occhi mormorò una sommessa quanto arcana cantilena. Nessuno degli abitanti ne comprese le parole ma, all'improvviso, tra le fiamme si formò una sinuosa e candida figura incandescente.
Il mago continuò a salmodiare la sua formula e la serpe iniziò ad attrarre tutti gli insetti che infestavano i dintorni divorandoli o causandone la distruzione tra le fiamme. Quando non rimase un solo insetto in circolazione, però, accadde che la serpe ingigantì talmente la sua mole in lunghezza, da riuscire a protendersi all'esterno del rogo. Gli spettatori inorridirono e per lo spavento riuscirono a ritrarsi in tempo.
Purtroppo non fu così per il mago rimasto del tutto basito dalla formidabile trasformazione e dal drammatico evolversi degli eventi. La serpe lo catturò, avviluppandolo tra le sue spire incandescenti e trascinandolo tra le fiamme quindi, tra mille crepitii e scintille le due arcane creature svanirono nel nulla.
Quando le fiamme del rogo si spensero gli abitanti non trovarono macabri resti ma solo tizzoni fumanti e cenere.
Il mistero s'infittì e a tal proposito le congetture e le fantasiose ricostruzioni si moltiplicarono ma, da allora, la figura della serpe bianca fu interpretata come protettiva e messa a difesa delle dimore degli abitanti di Chiavenna.
Leggenda dal web rielaborata da Vivì




